mercoledì 26 marzo 2008

Ristorante Arté

Signori e signore (udite, udite!), con grande gioia (e un po' di emozione) vi annuncio che oggi lo Spilucco ha il piacere e la fortuna di accogliere una voce autorevole. Sì, mi riferisco ad un critico di grande spessore -e quando dico spessore, dico "spessore"!- ma, bando alle ciance, è ora di cedere la parola a lui, Phil, affinchè ci racconti la sua esperienza pasquale al ristorante Arté di Lugano.
Grazie Phil! Da oggi in poi, questo blog, non sarà più lo stesso...

Un antico sfottò con cui noi italiani ci consoliamo spesso recita che la Svizzera ha dato al mondo solo il cioccolato e gli orologi, nulla più. Si tratta di un giudizio senz’altro riduttivo, tuttavia, se ci limitiamo al solo cibo, bisogna riconoscere che il contributo della terra elvetica è stato, almeno fino a qualche tempo fa, piuttosto scarno. Il panorama gastronomico europeo ha però subìto importanti modificazioni negli ultimi due/tre decenni e ha visto comparire sulla scena alcune personalità di spicco in Paesi tradizionalmente poveri dal punto di vista dell’alta cucina, come la Spagna e l’Inghilterra. Chef come Ferran Adrià ed Heston Blumenthal – per citare due celeberrimi interpreti della cucina contemporanea – sono la dimostrazione che molto è cambiato. Anche in Svizzera. Lo prova il fatto che circa ottantacinque ristoranti elvetici sono stati premiati dalla Guida Michelin 2008 con delle «stelle» (con due «tristellati»; in Italia sono cinque). Ma il mutamento non riguarda esclusivamente i vertici della ricerca culinaria, senza coinvolgere la fascia medio-alta e, più in generale, la sensibilità gastronomica delle persone. Girovagando per le strade di Lugano, infatti, si incontrano diverse boutiques enogastronomiche di spessore, ma anche reparti alimentari di grandi magazzini molto forniti di prodotti tutt’altro che ordinari. A ciò va aggiunto che il cambio euro-franco è per noi oggi piuttosto vantaggioso, il che rende la Svizzera una meta gastronomica ancora più invitante. Infine, per chi proviene dalle sempre più disordinate e sporche città italiane, qualche ora di rigore e pulizia elvetici sono un toccasana.


Un esempio di interessante ristorazione non stellata, ma comunque di spessore (Michelin premia con tre forchette), è quella del Ristorante Galleria Arté del Grand Hotel Villa Castagnola, uno dei più eleganti e quotati alberghi di Lugano. Il locale è il secondo ristorante di Villa Castagnola ed è l’espressione più moderna e creativa della cucina proposta nell’hotel. È situato in una sofisticata dépendance vista lago, che ospita mostre di arte contemporanea ed esposizioni di quadri, oltre a essere dotato di una sala con pianoforte.




Lo Chef di Cucina è Frank Oerthle e il Maître d’hôtel il cordiale Filippo Picardi; lo staff è efficiente e discreto, tuttavia il servizio, pur essendo di buon livello, potrebbe essere migliorato ulteriormente (ad esempio abbiamo dovuto richiedere due volte il pane [ottimo e di diverse tipologie], dal momento che nessuno si era accorto fosse terminato sulla tavola). Il menu spazia dal pesce alla carne e offre rielaborazioni mai scontate di prodotti per lo più mediterranei di eccellente qualità. Il livello altissimo della materia prima è indubbiamente uno dei maggiori punti di forza del locale. La proposta varia settimanalmente, secondo le esigenze della stagione e del mercato. Il menu degustazione viene proposto a centocinque franchi, meno di settanta euro, sicuramente ben spesi. Alla carta, gli antipasti si aggirano sui trenta franchi (diciannove euro), i primi sui venticinque (quindici), i secondi di pesce e di carne sui quarantacinque (ventotto), i dolci intorno ai sedici (dieci). La proposta di vini è soddisfacente, con diverse bottiglie ticinesi, anche se i ricarichi sono piuttosto percepibili. Noi abbiamo bevuto uno chardonnay barricato ticinese molto piacevole.


Minimale, elegante ma giocosa la mise en place, adeguata all’occasione pasquale (unica nota: le tovaglie andrebbero stirate un po’ meglio).
Non amo fare foto al ristorante ma, non essendo un locale di cui abbondano le immagini sulla Rete, ho preferito portare con me la digitale. Non sono né un fotografo né un amante della fotografia, dunque la qualità è quella standard. Ecco cosa ho avuto modo di assaggiare.Per iniziare, una trilogia di coniglio accompagnata da un’insalatina agrodolce: tartare di coniglio, coniglio lardellato e fagottino di crespella di verdure con ripieno di coniglio. Nel complesso, un piacevole gioco di variazioni sul tema in cui spicca il fagottino. Voto 7.5/10.

Poi, delle ottime scaloppe di fegato grasso d’oca saltate in crespella di tartufo (nero), fagiolini marinati e insalatina di valeriana, agrumi e mela al rosmarino. Voto 8/10.

Come primo piatto, due magistrali ravioloni di ricotta al profumo d’arancia e basilico, con asparagi saltati, scampi alle erbe e crema al Nolly Prat. Un piatto di grande delicatezza, con un dosaggio perfetto dei profumi e dei sapori, senza eccessi e senza timidezze. Sicuramente il miglior piatto del giorno. Voto 9/10.

Come secondo piatto, del salmone selvaggio in battuto di pane e pepe rosa, con sformatino di broccoli e pomodorini ciliegini ripieni. Buoni, ma senza eccellere, i contorni; elevatissima, invece la qualità del salmone, e interessante il battuto piccantino in accompagnamento. Voto 8/10.

Per finire, il dolce: uovo di pan di spagna con fragole marinate e gocce di zabaione al cognac, cestino di cioccolato con crema (alcolica) ai lamponi e quenelle di gelato al cioccolato fondente con crema al cioccolato bianco. Discreti il cestino e il gelato (per nulla cremoso), gradevole il pan di spagna e la marinatura delle fragole. Il dolce e la piccola pasticceria (eccetto che per degli ottimi bocconcini di colomba) sono perfettibili. Voto 6.5/10.


Veniamo alle conclusioni. Non credo esistano criteri assoluti con cui valutare un ristorante, ma ritengo sia necessario guardare soprattutto al rapporto qualità/prezzo e alla tipologia di esperienza culinaria offerta. In quest’ottica mi sento di consigliare assolutamente Arté a chi passi da Lugano e voglia sperimentare una cucina ricercata, ma non esasperata, fondata sulla qualità assoluta delle materie prime e offerta in un contesto davvero piacevole (specie se c’è bel tempo) a un prezzo ragionevole, soprattutto per chi paga in euro. Voto finale: 8/10.


Ristorante Arté.
Ristorante al lago del
Grand Hotel Villa Castagnola
Piazza Emilio Bossi 7
Lugano Cassarate
Tel. 0919734800

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Dai, sciocchina*, che poi qualcuno ci crede davvero alla storia del critico enogastronomico! :)

Grazie dello spazio concesso, è un onore poter pubblicare su cotanto blog. Vedo dai commenti che frequenti sempre di più il circolo dei blog "giusti". Ho sempre sognato di diventare famoso...

Ciao
Phil

* sciocchina è la variante pubblica di ciò che ti verrà detto vis-à-vis!

Lo ha detto...

e pensare che sto vicina vicina alla svizzera...e non ho mai pensato che gli svizzeri mangiassero....ma se lo dice un critico ENOGASTRONOMICO di spessore...da provare!!!!...elimino gli gnomi e ci vado con il galletto!

laGallinainCucina ha detto...

Dai, dai, organizziamo mi piace questo ristorante!

Virginia ha detto...

Davvero! Ci sono così tanti posti che vorrei sperimentare...e invece mi tocca servirmi del critico che magna al posto mio...che ingiustizie!!!!
Ma mi rifarò presto...

Anonimo ha detto...

lo, "spessore" si intende, purtroppo, solo in senso fisico. E' però vero che lo spessore fisico, quando si parla di cibo, è un valore aggiunto. E visto che non ho intenzione di parlare di palestre e personal trainer, non vedo ragione di rinunciare a cotanto spessore. (Il mio medico non la pensa proprio così, ma tant'è).

Phil

ps: gli svizzeri mangiano, come mangiano gli inglesi e i tedeschi. Il problema siamo noi: c'è una larga parte degli italiani che non si è mai spinta oltre la pummarola.

Lo ha detto...

uh! ....vabbbbèèèèèèèèèèèèèè ci vado con la gallina....Phil dimentica il medico e andiamo a far spessore insieme...dagli svizzeri!!!!

Anonimo ha detto...

Ah, Lo, quando vuoi! :)